martedì 26 marzo 2013

La Tecnologia nella Divina Commedia

Per dimostrare come le innovazioni tecnologiche siano entrate nell'immaginario degli scrittori sin dall'antichità e come le stesse siano state tramandate nei secoli, non c'è miglior esempio della Divina Commedia di Dante. Egli infatti descrivendo la sua visone del mondo duecentesca non ha fortunamente tralasciato gli aspetti tecnologici del periodo. 
Dante inserisce nella sua opera riferimenti alla metallurgia (metallo, oro, bronzo, ferro,piombo, rame)e alle macchine medievali (il mulino, l' orologio, lo specchio) contribuendo a tramandare le influenze culturali della tecnologia.

http://www.parodos.it/blog/la_tecnologia_del_medioevo.htm

 
"Quale ne l'arzanΰ de' Viniziani
bolle l'inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani
che navigar non ponno - in quella vece
chi fa suo legno novo e chi ristoppa
le coste a quel che più vοaggi fece;
chi ribatte da proda e chi da poppa
altri fa remi ed altri volge sarte;
chi terzeruolo ed artimon rintoppa..."
         (XXI canto dell'Inferno)



Premessa


“Tutta la sfera varcano del fuoco,
et indi vanno al regno della luna”.
(Canto XXXIV dell’Orlando Furioso, Ariosto)


 

Molti pensano che il primo allunaggio sia avvenuto il 20 Luglio 1969 per mano (o meglio piede) di Neil Armstrong. In realtà il primo allunaggio è dovuto a Ludovico Ariosto che nel 1532 semplicemente aveva immaginato che il paladino Astolfo riuscisse a raggiungere la luna con il carro di Elia per recuperare il senno di Orlando. Sicuramente Ariosto, come i nostri antenati, non sarebbe mai riuscito a credere che il viaggio sulla Luna un giorno sarebbe stato possibile. A volte però la realtà supera il sogno. 
L'immaginazione, la fantasia, la fantascienza nella letteratura hanno avuto un ruolo importante nelle svolte scientifiche dell' umanità, e viceversa. 
Spesso molte invenzioni o scoperte sono partite dall'immaginazione, un' immaginazione "che abbraccia il mondo" (Einstein), da idee fantasiose e magari improbabili, dalla capacità della nostra mente di ipotizzare una realtà nella quale i fatti che accadono trovano una giusta spiegazione logica. 
D'altro canto anche le invenzioni tecnologiche sono riuscite a penetrare nei secoli nell'immaginario degli scrittori e sono state riportate in moltissimi testi letterari. 
Quale esempio migliore se non i Viaggi di Gulliver in cui Jonathan Swift, appasionato di microscopi, miniaturizza la realtà, o Robinson Crusoe che addirittura ripercorre l'essenza dell'uomo che dal nulla crea il suo mondo grazie all' ingegno.
Nella storia da noi conosciuta comunque non sembra esser mai successo che una scoperta o un' invenzione siano state conseguenza di una pianificazione prestabilita. Sembra invece che queste siano state prodotti della creatività, del caso, di errori accidentali (vedi la scoperta del velcro) e spesso è accaduto che un qualche macchinario abbia funzionato senza che l'inventore sapesse quale legge fisica gli consentiva di funzionare. 
Ebbene cosa ci impedisce di credere che molte delle cose che immaginiamo adesso, non riescano un giorno a realizzarsi? A questo proposito lo spot:


 

Citazioni

 
"L'immaginazione è più importante della conoscenza.
La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo." 
Albert Einstein (fisico, 1879-1955)


"Non si creda però che gli uomini abbiano subito scoperto che un grattacielo è più alto di un uomo a cavallo; al contrario ancora oggi quando vogliono accingersi a qualcosa di straordinario non salgono su un grattacielo, ma montano a cavallo, corrono veloci come il vento e aguzzano la vista, non come un gigantesco rifrattore ma come un'aquila."  
(R. Musil, scrittore, 1880- 1942, da L'uomo senza qualità)


 "Ogni passo avanti nella scienza è partito da un nuovo spunto dell'immaginazione"
(John Dewey, filosofo e pedagogista, 1859-1952)


"La forza trainante della matematica non è il ragionamento ma l'immaginazione"
Augustus de Morgan (matematico e logico, 1806-1871)

venerdì 22 marzo 2013

Tecnologia &...libri

Questo blog è supportato dai seguenti libri:


  • William Gibson, Neuromante, Milano, Mondadori Editore, 2003



  • Vittorio Marchis, Storia delle macchine, Roma-Bari, Laterza, marzo 2010