venerdì 26 aprile 2013

La piazza universale di tutte le professioni del mondo

Nel 1585 Tommaso Garzoni scrive La piazza universale di tutte le professioni del mondo, un'analisi delle professioni del XVI secolo, un insieme di 155 discorsi, ciascuno dedicato a una o più professioni o mestieri o condizioni, per un totale di circa 400 attività. Continuando dunque con l'esercizio di associazioni dell'ultimo post, ho cercato un mestiere che potesse riferirsi all'argomento del blog. Il mestiere che ho scelto è quello dello scrittore.
Pensiamo per esempio ad un autore, come Jules Verne, che ha tratto dalla scienza e dalla tecnologia dell'800 l'inspirazione per gran parte della sua opera letteraria. La fantasia e l'immaginazione lo portarono al di là dei limiti che la storia e la scienza avevano posto agli uomini del suo tempo. Egli si può considerare l'inventore di un genere, quello del "viaggio fantastico". Il suo talento consisteva nel partire da basi scientifiche e tecnologiche per creare il suo viaggio fantastico. E questo gli permise di diventare un anticipatore della nostra epoca.
Un altro esempio più recente è Italo calvino così definito da Sergio Blazina in Italo Calvino: Un linguaggio tra scienza e mito
"Non mancano, nella letteratura critica, riferimenti ai rapporti fra l'opera letteraria di Italo Calvino, la scienza e la tecnologia. Lungo tale direzione, si è andata costruendo e divulgando un'immagine dello scrittore come abile ingegnere della costruzione narrativa, capace di trasferire una logica di geometrico rigore in ambito letterario. Su queste basi, Calvino viene considerato comunemente uno scrittore di impronta razionalistica, votato alla linearità d'impianto e alla clartéstilistica, dotato di una misura di classicità rara nel Novecento letterario."
Di seguito le pagine de La piazza universale di tutte le professioni del mondo sugli scrittori (da pag. 180 a pag.186)










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