mercoledì 22 maggio 2013

In ogni atto della scienza c'è un "contributo appassionato della persona"

Carlo Vinti, Michael Polanyi, Conoscenza scientifica e immaginazione creativa,Roma, Edizioni Studium, 1999.
"Polanyi può venir definito come vero e proprio assertore di un’epistemologia personalista, tendente a mettere in luce come in ogni atto di conoscenza entri «un contributo appassionato della persona», il quale non costituisce un’imperfezione ma «un fattore vitale della conoscenza stessa». Ciò succede, secondo Polanyi, anche nella conoscenza scientifica, vale a dire in quel tipo di conoscenza che il senso comune e lo stesso convincimento degli addetti ai lavori - filosofi ed epistemologi - ritengono caratterizzarsi per la più rigida neutralità e impersonalità. Una tale posizione, infatti, si pone in dichiarata ed evidente polemica con quegli ideali d’impersonalità, neutralità, universalità e oggettività propria tanto della tradizione epistemologica della modernità e propone un nuovo modo di intendere la conoscenza scientifica...Accettare, anche sul terreno della conoscenza scientifica, come ideale «una conoscenza che sia chiaramente personale», comporta porre l’accento sul fatto che tale conoscenza unisce i caratteri dell’universalità e oggettività con quelli della creatività e inventività individuali, dipende cioè contemporaneamente sia da obbligazioni verso una realtà e una verità che trascendono il singolo ricercatore, sia dall’“impegno” intellettuale del ricercatore stesso, dalle sue convinzioni, dalle sue decisioni, insomma dalla sua “responsabilità personale”."
             (da  FILOSOFIA/Esplorare la realtà: Michael Polanyi e il senso dell'esistenza umana )

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